Ieri sera ho visto uno di quei film piacevolmente sorprendenti e che per qualche strano motivo non è stato per niente pubblicizzato.
Cercasi amore per la fine del mondo
Sarò sincero, leggere una roba del genere non invoglierebbe una mosca a guardarlo ma le presenze di Steve Carell e Keira Knightley valgono da sole il prezzo del biglietto (o del click sul tasto play).
Cosa fareste voi se domani al TG delle nove vi dessero la notizia che il mondo sta per finire?
Un asteroide lungo 110km colpirà la Terra entro 21 giorni. Nessuna via di scampo. Apocalisse. Fine.
Il film si apre con Dodge (Steve Carell) fermo in macchina con sua moglie. Accendono la radio e alla notizia che gli interventi della NASA per deviare l’asteroide non hanno avuto buon esito, la donna che “aveva sposato per non morire da solo” apre la portiera e scappa via correndo. Questo sarà solo il primo di una lunga lista di episodi che vedrà l’inetto Dodge (da notare il gioco di parole col nome del protagonista: Dodge -> Schivare) fare i conti con tutte quelle situazioni che aveva deciso di rimandare al caso e che di scatto gli piombano addosso adesso che all’umanità restano solo 21 giorni d’esistenza.
Così Dodge, in compagnia della sua vicina di casa Penny (Keira Knightley), parte alla ricerca del sua prima ragazza, vero e unico amore, di suo padre, scappato di casa e che non vede da 25 anni, e di tutto quello che per noia o per scelta si era lasciato sfuggire.
Inoltre, è interessante osservare le reazioni delle persone, concepite, sotto un profilo psicologico, in maniera credibilissima: ci sono quelli che fanno finta di niente rassegnandosi alla fine (chi continua a lavorare, a falciare l’erba del giardino, chi prende addirittura appuntamenti per un data postuma a quella dell’impatto dell’asteroide), quelli che iniziano a fare tutto quello che hanno sempre sognato di fare, quelli che si suicidano e quelli che, come Dodge, semplicemente aspettano seduti sul divano.
Parlare bene di questo film senza cadere nella trappola di svelarvi anticipatamente la trama risulta quasi impossibile. L’intero racconto è decorato di citazioni musicali e letterarie, di situazioni comiche che lasciano però un senso di amarezza se accompagnate dall’idea che tutto quello che di bello esiste sta per estinguersi. Letteralmente. Quindi il mio consiglio è quello di riservarvi un paio d’ore per vedere un film originale che vede inoltre uno strepitoso Steve Carell abbandonare i panni dell’attore comico e calarsi in quelli del dramma psicologico, non mancando di regalare situazioni rosa.
Buona fine del mondo.
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